A marzo 2015 ho deciso di cominciare a seguire l’esperienza di Mondeggi Bene Comune, Fattoria Senza Padroni. Mondeggi è una tenuta di oltre 200 ettari di proprietà della Provincia di Firenze situata nel comune di Bagno a Ripoli. Da giugno 2014 il comitato Terra Bene Comune dopo circa 2 anni di iniziative periodiche all’interno della tenuta ha iniziato quello che loro chiamano “un presidio contadino permanente”, cominciando a coltivare una parte delle terre, compresi gli uliveti e le vigne e ad abitare una delle case coloniche della tenuta. Sono stati portati anche animali da cortile, galline, anatre, conigli e capre.
La prima volta mi ha portato là il mio amico Riccardo, che con l’università di Pisa sta svolgendo una ricerca sui gruppi di acquisto solidali e anche su Mondeggi, nel comitato infatti c’è una grossa rappresentanza dei GAS fiorentini. Sono andato perché ho pensato che sarebbe stato interessante raccontare fotograficamente questa esperienza di riappropriazione popolare della terra.
Per il momento sono stato 2 volte, per un totale di 3 giorni. In queste mie prime giornate di foto ho scattato molto e in maniera quasi indiscriminata, un po’ per catalogare tutto ciò che stava avvenendo e decidere poi cosa approfondire e un po’ per rompere il ghiaccio. Ci sono quindi molte foto delle stesse situazioni e molte foto di lavoro agricolo tipo queste:
E’ uscita però anche qualche foto più iconica, che serve ad aggiungere un carattere più simbolico alla narrazione. Nelle prossime volte cercherò di averne di più di questo tipo:
Ho cominciato anche a fare i primi ritratti, voglio insistere. I ritratti sono ciò che resta di un lavoro, anche molto tempo dopo, perché al di là del tema specifico rappresentano l’essere umano.
Una frase significativa che mi ha detto Vanni, vicino di casa di Mondeggi, è che “questa è l’occupazione di terre più grande d’Italia dal 1950 ad oggi“. A Mondeggi c’è un certo pudore nell’usare il termine “occupazione” per definire questa esperienza, a volte esce fuori ma sembra che ci sia la volontà e l’accordo di usare altri termini, come custodia, presidio o altri che adesso non mi vengono in mente. Ma questa frase di Vanni mi serve, me la ripeto e mi convince che sto facendo la cosa giusta a cercare di raccontare questa storia. Dopo la seconda guerra mondiale c’era stato un movimento contadino abbastanza forte che soprattutto nel sud Italia aveva lottato per la redistribuzione delle terre e la riforma agraria, le terre del latifondo dovevano essere suddivise tra tutti i braccianti senza terra. Ricordo il lucano Rocco Scotellaro, poeta e sindaco di Tricarico. Probabilmente per il progetto potrebbe essermi utile fare una ricerca iconografica negli archivi per vedere storie ed immagini dell’epoca. Ho trovato foto molto belle nell’archivio dei Beni culturali della Regione Lombardia: http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/. La prossima volta che mi recherò a Mondeggi cercherò quindi di fare delle foto che in qualche modo richiamino anche quell’estetica.
[…] che non conoscevo, e nella sua documentazione di una nuova realtà agricola odierna, quella di Mondeggi nel centro Italia, che ugualmente non conoso ma che mi sembra di buon auspicio legare insieme a […]